Il thè non è solo il rumore del bollitore, il tintinnare del cucchiaino o quella tazza abbandonata sul lavello della cucina. Il thè è un rito, un'arte, un momento per noi stessi. E' quella pausa che ci prendiamo quando tutto sembra correre troppo veloce per godere di quei gesti così familiari che ci fanno star bene,perchè diciamolo, il bello del thè non è solo bere a piccoli sorsi immersi nei nostri pensieri, ma tutto quello che viene prima. Preparare il bollitore, scegliere la tazza e il gusto da mettere in infusione, guardare l'acqua bollente che piano piano si tinge di colore e poi aspettare. Perchè si, il bello del thè sta nell'attesa di poterlo bere.
Di solito mi raggomitolo a palla avvolta nella coperta con la tazza ancora fumante in mano e aspetto, soffio e aspetto. E osservo i movimenti del thè nella tazza come ipnotizzata e finisco per perdermi in sogni ad occhi aperti. Sogni che mi portano lontano, sogni legati a questa bevanda che adoro. E allora ricordo il chiacchiericcio confuso in una sala da thè londinese, il silenzio mistico del tempio buddista dove l'ho sorseggiato coi monaci, il campo tendato africano immerso nella savana dove ho assaporato il thè rosso in riva ad un fiume.
Ed è proprio al thè rosso d'Africa che è dedicato il mio post per Mixed Media LAB
Un abbraccio
A hug
0 commenti:
Posta un commento